Rapporto Omega-6/Omega-3
Negli ultimi decenni, numerose evidenze scientifiche hanno confermato un collegamento diretto tra squilibri nutrizionali e l’insorgenza di patologie cronico-degenerative. Tra i parametri più significativi spicca il rapporto tra acidi grassi polinsaturi Omega-6 e Omega-3, oggi considerato un vero e proprio biomarker nutrizionale per la prevenzione cardiovascolare, il benessere metabolico e la riduzione dell’infiammazione cronica di basso grado. Questo parametro è particolarmente rilevante nei soggetti con difficoltà a dimagrire, ritenzione idrica, e accumuli di liquidi, spesso associati a uno stato infiammatorio sistemico silente.
Perché è importante il bilanciamento tra Omega-6 e Omega-3
Le membrane cellulari svolgono un ruolo essenziale come barriera e filtro selettivo. Quando i lipidi che le compongono sono squilibrati, la membrana perde fluidità, diventa rigida e infiammata, ostacolando il corretto assorbimento di micronutrienti intracellulari come zinco, selenio, magnesio e manganese. Questo compromette l’attività enzimatica e la rigenerazione cellulare, aprendo la strada a disfunzioni metaboliche e infiammatorie.
Acidi grassi essenziali: fonti, funzioni e trasformazioni
Gli acidi grassi Omega-6 (acido linoleico) e Omega-3 (ALA, EPA, DHA) sono definiti essenziali perché il nostro organismo non è in grado di sintetizzarli. Devono quindi essere introdotti attraverso l’alimentazione quotidiana, principalmente da fonti vegetali (semi, noci, alghe, verdure a foglia verde, olio di lino, canapa, borragine) o animali (pesce azzurro, salmone selvaggio, krill).
Nel fegato, enzimi come elongasi e desaturasi convertono gli acidi grassi essenziali in forme più attive come EPA, DHA, acido arachidonico e acido nervonico. Tuttavia, con l’età, o in presenza di stress cronico, insulino-resistenza, infezioni virali, o mutazioni come MTHFR, questa conversione si riduce. In questi casi, è consigliabile assumere direttamente EPA e DHA in forma preformata per bypassare il blocco enzimatico.
L’eccesso di Omega-6 nella dieta moderna: un rischio silenzioso
Mentre in passato la dieta umana garantiva un equilibrio fisiologico tra Omega-6 e Omega-3 (1:1 o 2:1), oggi questo rapporto può arrivare anche a 20:1, a favore degli Omega-6. La causa principale è l’elevato consumo di oli vegetali raffinati (girasole, mais, soia) e alimenti industriali ricchi di grassi trans, zuccheri raffinati e acidi grassi ossidati.
Questo sbilanciamento porta alla produzione eccessiva di mediatori pro-infiammatori come acido arachidonico, prostaglandine serie 2, leucotrieni serie 4 e trombossani, contribuendo a uno stato infiammatorio cronico di basso grado.
Conseguenze dello squilibrio: l’infiammazione sistemica di basso grado
Un rapporto alterato Omega-6/Omega-3 è associato a un aumento dell’attività della via infiammatoria NF-κB, con produzione di specie reattive dell’ossigeno (ROS) e danno cellulare. Le patologie collegate includono:
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Aterosclerosi precoce
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Disfunzione endoteliale
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Ipertensione arteriosa
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Diabete tipo 2
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Malattie autoimmuni e neurodegenerative
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Disturbi dell’umore e declino cognitivo
Strategie nutrizionali e integrative per riequilibrare il rapporto Omega-6/Omega-3
1. Riduzione dell’assunzione di Omega-6 in eccesso
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Evitare oli vegetali raffinati (soia, mais, girasole).
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Limitare cibi industriali, fritti, margarine, merendine.
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Ridurre il consumo di acidi grassi trans e zuccheri semplici.
2. Aumento dell’assunzione di Omega-3
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Consumare regolarmente pesce azzurro, alghe, noci, semi di lino e chia.
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Integrare con Omega-3 di qualità certificata IFOS, privi di metalli pesanti.
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Abbinare con antiossidanti liposolubili (astaxantina, vitamina E) per proteggere gli Omega-3 dall’ossidazione.
3. Ottimizzazione del microbiota e della permeabilità intestinale
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Introdurre ghee (burro chiarificato), olio di cocco, trigliceridi a catena media (MCT) e fibre prebiotiche come i FOS (fruttooligosaccaridi), per migliorare la salute intestinale e immunitaria.
4. Monitoraggio del rapporto Omega-6/Omega-3
È possibile valutare il proprio stato infiammatorio attraverso:
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Lipidomica di membrana eritrocitaria
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Test epigenetico del capello S-Drive, per analizzare in modo non invasivo lo stato infiammatorio, ossidativo e metabolico.
Un equilibrio vitale per la longevità cellulare
Il rapporto Omega-6/Omega-3 non è solo un parametro nutrizionale, ma un modulatore attivo della risposta infiammatoria, del benessere cellulare, della salute cardiovascolare e della longevità metabolica. Intervenire attraverso la dieta e l’integrazione personalizzata rappresenta una delle strategie più efficaci di medicina preventiva e funzionale.
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