Quando le vitamine B non vengono assimilate
Le vitamine del gruppo B sono fondamentali per il corretto funzionamento dell’organismo. Partecipano alla produzione di energia, regolano il metabolismo degli aminoacidi, supportano la sintesi dei neurotrasmettitori e proteggono dall’accumulo di omocisteina. In condizioni normali, una dieta equilibrata dovrebbe garantire un apporto sufficiente. Tuttavia, non sempre le vitamine B vengono assimilate in modo corretto, e questo può avere effetti rilevanti sulla salute.
Perché le vitamine B non vengono assimilate
La difficoltà nell’utilizzo delle vitamine B può dipendere da due principali fattori:
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Mutazioni genetiche a carico del gene MTHFR.
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Interferenze farmacologiche, dovute all’assunzione di specifici medicinali che riducono la disponibilità di folati e vitamina B12.
Il risultato è un deficit “funzionale”, spesso non rilevabile dagli esami di routine, ma con ripercussioni importanti sul metabolismo e sul benessere generale.
Il ruolo del gene MTHFR
MTHFR (Metilen-Tetraidrofolato Reduttasi) è un enzima che trasforma il 5,10-metilen-tetraidrofolato in 5-MTHF (5-metiltetraidrofolato), la forma biologicamente attiva dell’acido folico.
Il 5-MTHF è cruciale perché:
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partecipa alla remetilazione dell’omocisteina in metionina, prevenendone l’accumulo;
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è indispensabile alla sintesi della S-adenosilmetionina (SAMe), essenziale per la metilazione, la riparazione del DNA e la produzione di neurotrasmettitori;
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contribuisce alla formazione del Glutatione, principale antiossidante endogeno.
Le mutazioni più comuni (C677T e A1298C) riducono l’efficienza dell’enzima MTHFR. In questi casi, anche con un apporto adeguato di acido folico, la disponibilità della forma attiva resta compromessa.
Conseguenze della ridotta attività MTHFR
Un difetto di attivazione dei folati può determinare:
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Iperomocisteinemia, con aumento del rischio cardiovascolare e neurologico.
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Compromissione della metilazione, con effetti su funzioni cellulari ed epigenetiche.
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Ridotta produzione di Glutatione, con maggiore esposizione allo stress ossidativo.
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Sintomi clinici come affaticamento cronico, ridotta concentrazione e maggiore vulnerabilità a stress e infiammazioni.
Farmaci che interferiscono con le vitamine B
Alcuni medicinali di uso comune accentuano la carenza funzionale di vitamine del gruppo B nei soggetti con mutazione MTHFR:
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Contraccettivi orali ed estrogeni → riducono folati e vitamina B12.
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Metformina → limita l’assorbimento della vitamina B12.
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Metotrexato → inibisce il metabolismo dei folati.
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Anticonvulsivanti → accelerano la degradazione epatica di folati e vitamina B12.
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Farmaci a base di sulfa → bloccano passaggi enzimatici nella conversione del folato.
Supporto nutraceutico mirato
Per chi presenta mutazioni MTHFR o assume farmaci che riducono la disponibilità di vitamine B, la strategia più efficace è l’utilizzo di vitamine già in forma attiva:
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Metilfolato (forma attiva dell’acido folico)
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Metilcobalamina (forma attiva della vitamina B12)
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Piridossal-5-fosfato (forma attiva della vitamina B6)
OVF Remitocondrial Plus: un aiuto concreto
OVF Remitocondrial Plus è un integratore formulato per superare i limiti legati alla mutazione MTHFR e alle interazioni farmacologiche.
La sua composizione include:
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Vitamine B attive
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Magnesio malato
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Minerali antiossidanti (zinco, manganese, rame, selenio)
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Vitamina E naturale
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Creatina
Questa sinergia favorisce:
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la corretta metilazione e i cicli biochimici,
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la produzione di energia mitocondriale,
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la protezione delle cellule dallo stress ossidativo,
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la sintesi di Glutatione e la detossificazione cellulare.
Conclusioni
La difficoltà nell’assimilazione delle vitamine del gruppo B, tipica delle mutazioni MTHFR o accentuata da determinati farmaci, è un problema sottovalutato ma di grande rilevanza.
Riconoscerlo e intervenire con strategie nutrizionali e integrative mirate significa sostenere i processi cellulari, proteggere il metabolismo e tutelare la salute a lungo termine.