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Cos'è il D-Mannosio?

Cos'è il D-Mannosio?

Il D-Mannosio (o destro mannosio) è uno zucchero semplice estratto dal legno della betulla e del larice. Nello specifico si tratta di un monosaccaride, isomero destrogiro, presente anche nel nostro organismo e in molti tipi di frutta come le mele, le pere e le arance. Rispetto agli altri comuni zuccheri come il saccarosio e il fruttosio, è un elemento che non viene assorbito dal nostro corpo ma viene espulso con l’urina.

17/03/2023 11:34:00 | parafarmaciaovf

 
I BENEFICI DEL D-MANNOSIO: RIMEDIO NATURALE CONTRO LA CISTITE
La principale attività benefica del D-Mannosio riguarda la sua efficacia nel combattere la cistite e le infiammazioni del tratto urinario.
È un rimedio naturale particolarmente consigliato sia come integrazione delle terapie antibiotiche sia come cura e prevenzione della cistite recidiva.
Inoltre, è consigliato agli uomini affetti da prostatite, dove il D-Mannosio, assunto insieme all’uva ursina, provoca effetti positivi per leggeri stati di infiammazione della prostata.

COME FUNZIONA?
Il D-Mannosio è uno zucchero semplice, un monosaccaride esoso estratto dal legno di larice o betulla dall’elevato profilo di sicurezza d’uso. Viene rapidamente assorbito dall’intestino e nell’arco di poco tempo (30 minuti) distribuito nel sangue e a tutti gli organi. Non può essere trasformato in glicogeno e pertanto non viene accumulato nel fegato o in altri organi, né viene utilizzato dall’organismo. Il mannosio in eccesso raggiunge il rene e la vescica e viene eliminato con le urine. La somministrazione di mannosio a lungo termine, in concentrazioni fino al 20%, non ha prodotto effetti sul metabolismo né segni di tossicità, il che supporta il buon profilo tossicologico generale.

L’adesione dei batteri alla superficie delle cellule animali è un fattore cruciale per la virulenza e l’instaurarsi di infezioni. Spesso questo riconoscimento-adesione è mediato da residui di zuccheri quali D-Mannosio e L-fucosio che si legano alle lectine specifiche della superficie batterica. Sono noti e descritti fattori di virulenza che sono maggiormente e abbondantemente rappresentati sui sierotipi patogeni per esempio di E.coli (noti come UPEC Uropathogenic Escherichia coli), di Salmonella sppe altri batteri coinvolti nelle infezioni delle vie urinarie come Proteus mirabilis.

La parete della vescica è rivestita con varie proteine mannosilate, tra le quali le proteine di Tamm-Horsfall (THP), che interferiscono con l’adesione dei batteri all’epitelio. La THP si lega al batterio Escherichia Coli con un legame altamente specifico e saturabile, che è inibito dal D-Mannosio suggerendo un ruolo importante dei gruppi mannosiltati di THP nel legame specifico, in particolare con i coli patogeni dotati del fattore di virulenza di FimH, che più abbondanti si riscontrano nei pazienti affetti da infezioni del tratto urinario rispetto alla popolazione sana. Il D-Mannosio mima la funzionalità della barriera uroteliale, inibendo l’adesione dei batteri a livello dell’epitelio uretrale e vescicale. I batteri, legandosi con le molecole di D-Mannosio libere nell’urina, anziché annidarsi nelle pareti della mucosa, rimangono intrappolati nel flusso dell’urina e con essi eliminati. Studi in vitro e vivo hanno evidenziato la capacità dei mannosidi di ridurre la carica batterica di 2 ordini di grandezza nelle urine e di 4 nella vescica.

Esiste un forte e consolidato razionale scientifico in merito all’efficacia del D-Mannosio nell’inibire l’adesione dei batteri responsabili delle UTI nel favorire la clearance batterica tramite le urine e nel ridurre quindi l’insorgenza delle infezioni. La natura del monosaccaride e gli studi effettuati a lungo termine supportano il fatto che esso sia privo di tossicità anche se ingerito a dosi molto più elevate di quelle ordinarie nella dieta.